TEMPIO CIVICO DI SAN SEBASTIANO – Milano

Restauro monumentale – Superfici lapidee e intonaci

Proprietà: Comune di Milano
Direzione Lavori: arch. Renato Sarno
Direzione cantiere: arch. Gabriele Sbaffo
Coordinamento restauri: Cesare Portosa
Soprintendenza: arch. Sylvia Ponticelli e dott.ssa Tiziana De Dominicis
Anno di realizzazione: 1997-1998

Caratteristiche dell’edificio
Capolavoro dell’architettura milanese cinquecentesca, il Tempio fu eretto nel 1576 in adempimento al voto pubblico per liberare la città dalla peste, probabilmente su progetto di Pellegrino Tibaldi. Lo schema a pianta centrale con abside rettangolare, il tamburo a due ordini sovrapporti e il doppio sistema di cupole ne fanno un esempio unico dell’architettura religiosa del periodo.

Stato di conservazione
Gli elementi in pietra calcarea e le specchiature a intonaco si presentavano interessate da una vasta casistica di alterazioni e degradi. Le indagini preliminari hanno permesso di identificare la composizione delle malte presenti e di chiarire i fenomeni di degrado in atto e pregressi. Le superfici lapidee presentavano fenomeni di erosione, esfoliazione, decoesione e polverizzazione, croste nere tenaci,accumuli di guano e materiale dissuasivo resinoso, macchie rossastre di ruggine e integrazioni incompatibili a base cementizia. Negli intonaci erano presenti infiltrazioni di umidità, rappezzi cementizi e due strati superficiali di vernice plastica non traspirante.

Intervento
Le porzioni lapidee in fase di distacco sono state sottoposte a interventi di preconsolidamento e messa in sicurezza; tutta la superficie è stata pulita e sono state asportate le porzioni incoerenti dal punto di vista fisico, chimico e meccanico. Tutte le discontinuità, micro fessure, fessure, buchi, lacune sono state reintegrate con malte a base di calce. Le superfici decoese sono state consolidate con etilsilicato, mentre la protezione superficiale è stata realizzata con una resina alchilacrilpolisilossana. Gli intonaci giudicati irrecuperabili dalla direzione dei lavori sono stati demoliti e ricostruiti con due strati di malta costituita da grassello di calce, cocciopesto e sabbia vagliata. La finitura è stata eseguita con un intonachino a base di grassello di calce, polvere di marmo e sabbia, senza aggiunta di pigmenti. Sugli intonaci in buono stato, liberati dalla finitura plastica deturpante, è stata applicata solo la finitura. L’intervento ha compreso l’installazione di un impianto elettrostatico di allontanamento dei volatili. Le tecniche di pulitura: In un cantiere di restauro difficilmente è possibile ricorrere a un unico sistema di pulitura, idoneo per tutte le superfici e per ogni condizione di degrado e di inquinante. La scelta del sistema migliore deve dipendere dal tipo di materiale, dalla lavorazione superficiale, dalle condizioni di conservazione e di alterazione, dalla composizione e dallo spessore dei depositi deturpanti. Generalmente, più le superfici appaiono degradate più il metodo di pulitura deve essere “soft”, non aggressivo e controllabile dall’operatore. I problemi maggiori si riscontrano in corrispondenza di superfici molto degradate o fragili con depositi “difficili”, caratterizzati da spessori elevati, durezza, profondità di penetrazione delle porosità del supporto. Nel caso del Tempio Civico di San Sebastiano la situazione di pulitura più ardua da risolvere era costituita dagli strati di vischio con funzione antipiccione, presenti sulle trabeazioni in Ceppo lombardo. Mischiato alle polveri atmosferiche, al guano e fortemente penetrato nella superficie lapidea, naturalmente porosa ma anche deteriorata dalla presenza di micro e macrofratture, lo strato di vischio risultava molto difficile da asportare senza danneggiare la pietra. La pulitura è stata eseguita con successo grazie allo strumento laser LAMA®, regolato in modo da risultare efficace nei confronti dell’inquinante ma non aggressivo per il supporto. La nostra impresa da diversi decenni fornisce servizi di campionatura preventiva non solo dei sistemi di pulitura ma che di quelli di integrazione e protezione delle superfici storiche, supportati da indagini diagnostiche di cantiere e di laboratorio. Le campionature preventive permettono di scegliere con sicurezza i sistemi di intervento, le tecniche e i prodotti più opportuni nel senso dell’efficacia delle prestazioni, dei tempi e quindi dei costi operativi. Nel cantiere del Tempio Civico di San Sebastiano sono stati utilizzati i seguenti sistemi di pulitura integrati: bisturi, spazzole morbide e pennelli per i depositi di forte spessore incoerente; acqua nebulizzata per croste nere, depositi di polvere e scialbi; impacchi AB57 modificato su polpa di carta e silice micronizzata per le croste nere più tenaci; microsabbiatura per le porzioni sottoposte a trattamento di preconsolidamento; laser LAMA® per i depositi di vischio, le macchie di ruggine e le superfici decorate molto degradate.