PALAZZO di VIA VITALI 1 – Milano
Intonaci e superfici lapidee
Committente: Condominio
Progetti e DL: Paolo Perego – Antonio Carlo Rota
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Periodo di realizzazione: 2005-2006
Caratteristiche del manufatto
L’edificio appartiene al quartiere sorto nel corso degli anni 20 del Novecento nella zona di Porta Venezia, destinato a una borghesia colta e raffi nata e caratterizzato da un preciso linguaggio classicista, declinato in alcuni elementi tipici che comprendono le decorazioni a bugnato e i cementi decorativi, giunti all’epoca alla massima qualità esecutiva.
Stato di conservazione
Gli intonaci bugnati e frattazzati di eccellente fattura apparivano in buone condizioni di conservazione, pur in presenza di croste nere particolarmente coriacee e diffuse e, nei piani superiori, di uno spesso strato di pittura sintetica ampiamente distaccata. Le decorazioni in rilievo in cemento e pietra naturale presentavano distacchi e sfarinamenti, stuccature e riparazioni in gran parte fatiscenti e realizzati con prodotti incongrui.
Intervento
Le buone condizioni generali hanno permesso di conservare gli intonaci originali a base di calce, procedendo esclusivamente a opere di pulitura, consolidamento locale e ricostruzione parziale. La finitura degli intonaci è stata realizzata con una rasatura sempre ai silicati, riproponendo la tinta storica, mentre le parti in pietra sono state trattate con una velatura ai silicati. Tutte le superfici sono state finite con un protettivo idrofobizzante applicato a pennello, integrato al piano terra da un prodotto con prestazioni antigraffiti. Particolare attenzione è stata posta nella formulazione delle malte di integrazione, per raggiungere la massima compatibilità con i materiali in opera. Sistemi evoluti di pulitura e di protezione Aeroabrasivatura umida, una tecnica che impiega ugelli orientabili che proiettano un vortice di aria e abrasivo particolarmente efficace nei confronti della patologia, ma innocuo per il materiale di supporto. L’asportazione della pittura sintetica presente nei piani superiori è stata effettuata con raschietti manuali, curando di non danneggiare l’intonaco sottostante, in discrete condizioni di conservazione. La pulitura è stata seguita da una ricognizione generale delle superfici, tramite battitura, per individuare le eventuali zone di distacco da fare riaderire con iniezioni di malta premiscelata o da ricostruire con impasti di calce e cemento, armando con rete i rappezzi di maggiori dimensioni. La finitura è stata eseguita con una rasatura ai silicati di potassio. Dalle superfici in pietra sono stati eliminati i vecchi rappezzi con utensili manuali, e dopo i necessari interventi di bonifica si è proceduto alla ricostruzione puntuale con malte appositamente formulate con polvere di marmo, sabbia di fiume e calce idraulica, applicate in strati successivi molto sottili, eventualmente ancorando con perni di acciaio inossidabile e resine bicomponenti. Le zone di contatto sono state lavorate a lungo con spugne naturali imbevute di acqua, per assicurare la massima continuità materica ed estetica. Per le ricostruzioni di maggiori dimensioni si è fatto ricorso a gabbie armate in filo zincato, rifinite con strati sottili di cemento bianco finissimo. Sulle porzioni originali superstiti è stato applicato un trattamento consolidante a base di estere etilico di acido silicico, per bloccare i fenomeni di sfarinamento superficiale in atto e, estesa anche agli intonaci, una protezione idrofobizzante silossanica. Le superfici del piano terra sono state protette con un antigraffi ti ecologico a base di cere naturali e polimeri in soluzione acquosa, traspirante e trasparente. Sulle superfici a sbalzo sono stati applicati dei dissuasori per volatili, costituiti da punte in acciaio inox montate su solette in policarbonato resistenti agli UV, praticamente invisibili dal basso.