PALAZZO DI VIA PAGANO 36 MILANO

Restauro architettonico – decorazioni speciali

Proprietà: Condominio
Direzione Lavori: arch. G. Nicola Giordano
Direzione cantiere: Adriano Traversa
Anno di realizzazione: 1988

Caratteristiche dell’edificio
Edificio residenziale di inizio Novecento, caratterizzato da un importante loggiato all’ultimo piano, con gradevoli decorazioni in bugnato, intonaco e cemento decorativo.

Stato di conservazione
Il bugnato e gli intonaci si presentavano molto sporchi anche se in buone condizioni di conservazione. I cementi decorativi e il loggiato erano stati oggetti di un precedente intervento di ripristino eseguito con modalità grossolane e si presentavano già in avanzato stato di degrado.

Intervento
Tutte le superfici in pietra naturale e artificiale sono state pulite con lavaggi di acqua nebulizzata integrati da aerosabbiatura controllata, con granulometria e pressione differenziate in base al tipo di superfici e alle condizioni di conservazione. Gli elementi in cemento decorativo sono stati controllati, sigillati e fissati al supporto. I vecchi rappezzi sono stati demoliti, le porzioni mancanti, lesionate o in fase di sgretolamento, sono state ricostruite in opera. Il bugnato è stato ravvivato con bocciardatura, previa sigillatura delle microcrepe presenti. Il ripristino degli intonaci “graffiti” ha comportato il consolidamento, la protezione e l’adeguamento cromatico delle parti conservate in buono stato e la ricostruzione delle porzioni irrimediabilmente danneggiate. La sottogronda in legno è stata trattata contro tarli e funghi e, dopo leggera sabbiatura di sgrassaggio superficiale per ottimizzare l’ancoraggio, protetta con idoneo prodotto.

Il restauro dei cementi decorativi
Gli elementi decorativi in cemento son una caratteristica dell’architettura non solo milanese del periodo che va dalla fine Ottocento ai primi decenni del Novecento. Balconi, fasce marcapiano, balaustre, medaglioni, colonnine rischiano oggi di sparire a causa degli effetti del naturale degrado dei materiali potenziato dalle peggiorate condizioni di aggressività atmosferica. Un corretto intervento di ripristino dovrebbe comprendere la pulitura con acqua nebulizzata o sabbiatura leggera, una battitura puntuale tesa a individuare le eventuali parti in fase di distacco, il ripristino di tutti gli spigoli, i risvolti, i ribassi corrosi o comunque danneggiati, la stuccatura delle crepe, delle fessure, dei giunti aperti. Gli inevitabili rifacimenti dovrebbero essere sempre eseguiti con prodotti (composti da cementi, graniglie, coloranti) il più possibile simili e comunque sempre compatibili con gli originali. Le forme in essere vanno riprodotte con calchi a creta o stampi. Le parti ricostruite vanno assicurate alla facciata tramite perni, reti, morsettatture e collanti scelti in relazione alla dimensione e al peso del pezzo. Per ravvivare i profili e armonizzare le parti ripristinate con gli originali, è sufficiente eseguire una leggera martellinatura su tutta la superficie. È opportuno infine eseguire un trattamento protettivo idrofugante, applicando uno specifico prodotto (siliconico o perfluorurato) impregnante, trasparente e incolore. È importante che l’applicazione venga sempre eseguita in quantità adeguate alle caratteristiche di assorbimento della superficie trattata.