PALAZZO di PIAZZA CASTELLO 19 – Milano
Intonaci e superfici lapidee
Committente: Condominio
Progetto e DL: Dora Luzzati
Coordinamento tecnico: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Anno di esecuzione: 2006-2007
Caratteristiche del manufatto
Progettato dall’architetto Pace per la Cassa Sovvenzioni ai Costruttori, l’edificio fu uno dei primi a dare vita negli anni 20 del Novecento al quartiere residenziale previsto dal Piano Beruto, in seguito alla copertura dei Navigli. Le facciate presentano un apparato decorativo di grande eleganza, in stile Sanmicheliano, con un primo ordine di colonne tuscaniche che sorregge il balcone del piano nobile, e due piani superiori caratterizzati da grandi campiture a intonaco e decorazioni plastiche, figurative e floreali, cornici e modanature elaborate in pietra e cemento decorativo. Conclude la composizione un parapetto in colonnine di cemento.
Stato di conservazione
Nel corso degli anni l’edificio non ha subito rimaneggiamenti e le facciate si mostravano inalterate sotto un pesante strato di particellato atmosferico (croste nere altamente e mediamente coerenti) che ne celava l’aspetto e il pregio reali. Le superfici lapidee presentavano un avanzato stato di sfarinamento, con abrasioni, crepe e fessurazioni particolarmente insistenti nelle zone del basamento e di contatto fra materiali diversi, con presenza di biodeteriogeni e macroflora.
Intervento
Il progetto di restauro è stato improntato al rispetto dei materiali originali, ricercando comunque il massimo livello di efficacia delle operazioni e il recupero dell’aspetto originario. La prima operazione è consistita nel preconsolidamento delle superfici lapidee con silicato di etile vaporizzato. Quindi si è proceduto alla pulitura con sabbiatura gommage, impiegando come inerte un quarzo sferico alluvionale di granulometria finissima (0,1/0,5 mm) leggermente nebulizzato con acqua, in grado di asportare le croste più tenaci con un impatto minimo per il materiale. Tutte le porzioni in fase di distacco sono state riassicurare con perni zincati in acciaio e incollaggi con resine epossidiche; le lacune di maggiori dimensioni sono state ricostruite con calchi in silicone e malte idonee, appositamente formulate. Stuccature e velature estetiche sono state realizzate con malte a calce e inerti di idonea colorazione e granulometria. Gli intonaci sono stati tinteggiati con una velatura a base di silicato di potassio, reputata più resistente all’ambiente urbano fortemente aggressivo, rispetto a una tradizionale tinta a calce, e protetti con un trattamento ai silossani. Al piano terra è stata applicata una protezione antigraffi ti. Hanno completato l’intervento opere di impermeabilizzazione delle superfici orizzontali, il riordino dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche e un nuovo sistema di dissuasione per volatili. La scelta del colore: un passaggio importante Nel progetto e nella successiva esecuzione delle opere, particolare cura è stata posta nella formulazione dei colori delle malte utilizzate per la stuccatura e la finitura degli elementi in cemento (graniglia rosa antico) e della velatura delle ricostruzioni lapidee e delle campiture a intonaco. Per gli intonaci, solo in seguito a numerose prove e campionature, è stata formulata la tinta giudicata idonea, pluricromatica, costituita da rosso, rosa, marrone, arancione, giallo ocra, la più vicina al colore delle porzioni originali meglio conservate. Individuata la tinta si poneva anche il problema di dare la giusta “corposità” al rivestimento: la migliore texture è stata valutata quella costituita da una velatura semitrasparente, che lascia intravedere la granulosità dell’intonaco, dando corpo e materia al colore soprastante. Un effetto che non sarebbe mai stato possibile ottenere con una pittura coprente, che avrebbe appiattito e opacizzato la superficie, banalizzando i contrasti con i colori degli altri materiali della composizione. Inoltre, la velatura, non avendo un assorbimento omogeneo, ha accentuato i giochi di chiaroscuro degli elementi scultorei della facciata, rafforzandone l’importanza e la maestosità, anche a distanza.