PALAZZO DI CORSO MAGENTA 44 – MILANO
Restauro conservativo di superfici e rivestimenti
Committente: Condominio
Progetto e DL: Alberto Tenti
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Periodo di realizzazione: 2010-2011
Caratteristiche del manufatto
Edificio residenziale di inizio Ottocento, privo di sostanziali rimaneggiamenti, contraddistinto da un armonioso e complesso apparato decorativo dei prospetti interni ed esterni realizzato a graffito, e arricchito da vedute paesaggistiche, finte lesene, formelle con decorazioni grottesche, bugnati e componenti in pietra naturale e artificiale. Superstiti anche pregevoli porte, portoni e serramenti in legno, pavimentazioni ad opus incertum e in porfido, stucchi alla veneziana originali.
Stato di conservazione
Il tempo e l’interruzione di una corretta pratica di manutenzione ordinaria avevano vistosamente compromesso la stabilità delle finiture e la cromia delle superfici, aggravata da un grossolano intervento di ripresa pittorica realizzato negli anni 80.
Intervento
L’intervento conservativo ha interessato i prospetti e gli androni, e tutto il ricco apparato decorativo costituito da graffiti, arabeschi, elementi in bugnato, zoccolature in pietra, contorni ed elementi di gronda in arenaria, in finta pietra e in pietra. Sono stati inoltre restaurati lo stucco alla veneziana del vano scala, la pavimentazione in porfido del cortile, diverse porte e portoni originali in legno naturale di varie essenze, i serramenti esterni e le pavimentazioni dei cortili. Il manto di copertura è stato rinnovato con l’inserimento di un idoneo strato di isolamento termico e la creazione di un sistema ventilato, è stata installata la linea vita a servizio di futuri interventi, sono stati sostituiti gli abbaini e le lattonerie in rame non recuperabili. Il restauro degli intonaci e dei lapidei Per riportare alla luce le decorazioni pittoriche originali è stata eseguita una prima fase di pulitura superficiale a secco con pennellesse e spugne wishab, seguita da applicazioni di carbonato di ammonio supportato da più strati di carta giapponese. Quindi si è proceduto ad asportare le pesanti concrezioni di sporco e le ridipinture successive. Estese colonizzazioni di macroflora (muschi e licheni) sono state trattate con idoneo prodotto biocida. Crepe e fessurazioni tra materiali diversi sono state risarcite con malte premiscelate di composizione compatibile con le originali (sabbia di fiume, polveri di marmo e calce idraulica). La decorazione pittorica è stata ricomposta intervenendo con spolveri realizzati in doppio strato di intonaco colorato ai silicati, reintegrando il graffito secondo i disegni originali. La scelta di utilizzate i silicati (minerali pigmentati con ossidi) si giustifica con la loro elevata resistenza all’irraggiamento solare e alle aggressioni chimiche, che garantisce nel tempo la stabilità cromatica delle tinte. I silicati sono inoltre chimicamente associabili alla calce utilizzata in origine, presentano un’elevata traspirabilità e sono impermeabili all’acqua, assicurando un’idonea protezione delle superfici, che è stata ulteriormente ottimizzata con la stesura di un protettivo silossanico. I componenti in pietra (Ceppo d’Adda, marmi, arenarie, graniti, beole, pietrine in cotto, cementi decorativi) sono stati puliti a secco con pennellesse e idrosabbiatura a bassa pressione JOS, seguita di disinfezione con biocida e rimozione delle stuccature incoerenti, rifacimento delle stesse con malta di calce idraulica e polvere di marmo, integrazione delle lacune, revisione cromatica a velatura e impregnazione con prodotti ai silicati di etile, per ristabilire una buona coesione superficiale. Protezione generale finale con prodotti ai polisilossani.