PALAZZO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – Genova
Restauro dell’Architettura Moderna
Committente: Pirelli RE
Progetto AICOM: Miria Uras
DL AICOM: Fabrizio Grasso
Soprintendenza BAP Genova: Rita Pizzone
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Caratteristiche del manufatto
Opera Razionalista del 1931, è parte integrante del grandioso piano urbanistico fascista del Parco delle Vittorie, che comprende l’Arco della Pace di Marcello Piacentini. Improntato ai caratteri di monumentalità e modernità, l’edificio presenta un rivestimento in lastre sottili di travertino, con porzioni a intonaco lavorato e un ricco apparato di cementi decorativi in aggetto.
Stato di conservazione
Il prospetto posteriore, pur affacciandosi su uno slargo non percorso da traffico veicolare, appariva nelle peggiori condizioni di conservazione, a causa della posizione battuta dal vento di Tramontana, che comporta fenomeni di dilavamento e sbalzo termico, con formazione di croste nere e disgregazione delle superfici. Le decorazioni in aggetto, i timpani e le colonnine dei balconi in calcestruzzo finiti con legante di calce idraulica, aggregato calcareo di frantoio e sabbia di Voltri presentavano innumerevoli distacchi.
Intervento
Le tecniche di pulitura impiegate sono state diverse, in modo da ottimizzare i risultati senza compromettere le condizioni dei materiali: Jos, Gommage, interventi localizzati con scalpellini a mano, impacchi desalinizzanti, applicazione di biocidi. Tutte le parti di lastre pericolanti sono state staccate per bonificare le armature e ricollocate con resina bicomponente. Sono stati realizzati interventi di consolidamento superficiale con silicato di etile e profondo con iniezione di resine acriliche e maltine a calce. Le porzioni di decorazioni perdute sono state ricostruite con malte a calce su armatura zincata, imperniate al supporto con viti di acciaio inox. Tutte le superfici state uniformate con velatura ai silicati, protetta con silossani. Il risarcimento delle lacune Il rivestimento in lastre lapidee e decorazioni in cemento era caratterizzato da un’infinita quantità di lacune di differenti dimensioni, la cui ricostruzione poteva provocare uno spiacevole effetto estetico di “rattoppo”. Per questo ha rivestito un’estrema importanza la formulazione delle malte di risarcimento: affidata a restauratori di provata esperienza, si è basata su uno studio preliminare dei materiali e ha portato alla scelta di sei distinti composti. Per i cementi decorativi si è utilizzata una malta formulata con 1 parte di polvere di marmo Botticino, 1 parte di polvere di marmo di Verona, 1 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce romana. Le cavillature sono state chiuse con un composto di 2 parti di polvere di marmo di Verona, 1 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce romana. L’intonaco a finto travertino è stato ricostruito con una malta costituita da 1,5 parte di polvere di marmo bianco di Verona, 1,5 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce idraulica bianca. Per quanto riguarda le cavillature è stata utilizzata la stessa malta impiegata per i cementi decorativi. Le lastre di Travertino sono state stuccate con un composto costituito da 2,5 parti di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce idraulica bianca. Per le lastre in Pietra di Finale si è utilizzata una malta composta da 0,25 parti di polvere di marmo rosso di Verona, 0,75 di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 di polvere di marmo giallo oro, 0,5 di sabbia di fiume fine e 1 di calce idraulica bianca. La pietra artificiale della recinzione esterna è stata ricostruita con un composto di 2 parti di polvere di marmo bianco Botticino, 1 parte di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 di calce idraulica romana e 0,5 di calce idraulica bianca.