PALAZZO DEL BROLETTO – Brescia
Restauro conservativo di finiture e decorazioni ornamentali e architettoniche
Committente: Provincia di Brescia
Progetto: arch. Paola Faroni
RUP: arch. Giancarlo Torelli
Ente di controllo: arch. Andrea Rinaldi – Soprintendenza Brescia, Cremona, Mantova
Impresa esecutrice: Trivella Spa, Cinisello B. (MI)
Coordinamento cantiere: geom. Mauro Gallo
Coordinamento restauri: Tiziana Tassinari
Caratteristiche del manufatto
Il Broletto, risultato dall’addizione di diverse costruzioni, si sviluppa con una pianta complessa intorno a vari cortili interni, che sono appunto l’oggetto del presente intervento. La parte più antica fu edificata a partire dal Duecento; nel corso delle successive espansioni, il palazzo inglobò la grande torre del Pègol, che porta in sommità la maestosa campana il cui primo rintocco è documentato nel 1198.
Indagine diagnostica preliminare
Una campagna diagnostica preventiva ha portato alla stesura di un’esauriente “mappa del degrado”, che di fatto ha guidato gli interventi improntati a una logica strettamente conservativa e consistiti principalmente in operazioni di pulitura, consolidamento e protezione di intonaci, paramenti lapidei, elementi decorativi in cotto e pitture parietali.
Interventi sugli intonaci
Pulitura a pennello, spazzole e aspiratori, seguita da lavaggio con acqua a bassa pressione, impacchi e microsabbiature localizzate. Le porzioni di intonaco degradato sono state asportate manualmente, procedendo poi alla spazzolatura e al lavaggio della muratura, e ai necessari consolidamenti in profondità. Il ciclo di ricostruzione degli intonaci a calce ha previsto l’esecuzione di una ‘strollatura’ con inerti di granulometria medio-grossa, un arriccio e una finitura lisciata a frattazzo, su cui è stesa la coloritura, applicata a velatura in tre mani. Sulle volte del loggiato malatestiano l’intonaco è stato armato con rete in filo d’acciaio. Intonaci e costolature in finto mattone dei portici sono stati restaurati tramite stuccature e velature.
Interventi sulle superfici lapidee
Pulitura a pennello, spazzole e aspiratori, integrata da bisturi e microscalpelli per i depositi più coriacei. Eliminazione dei giunti di malta in fase di distacco e decoesi; preconsolidamento con silicato di etile dei sopravvissuti, pulitura a impacco e rifinitura meccanica. Le cornici in pietra dei portali sono state pulite con impacchi di carbonato d’ammonio e acqua demineralizzata. Croste nere e depositi di elevata estensione e coerenza sono stati eliminati con il sistema JOS, caricato a carbonato di calcio. Tutti i giunti sono stati ristilati con malte a base di calce idraulica impastata con inerte fine, di cromia appropriata. I capitelli in Marmo di Botticino della balaustra del loggiato, in condizioni statiche abbastanza precarie, sono stati consoli- dati con iniezioni di resine epossidiche e posa di perni in acciaio inox.
Interventi sugli affreschi
Pulitura a pennello, spazzole e aspiratori, integrati dall’uso di bisturi e microscalpelli, spugne Wishabe impacchi di acqua demineralizzata. Preconsolidamento con iniezioni di maltina liquida e fissaggio delle pellicole pittoriche con imbibizione di resina acrilica. Stuccature delle cadute di intonaco con malta di calce applicata in due mani e distinta dagli originali tramite coloritura dei bordi. Lacune estese sono state trattate ad acquerello, per conferire omogeneità alle superfici.
Opere complementari
Solo alcuni portoni di essenze lignee particolarmente pregiate sono stati restaurati, mentre tutti i serramenti sono stati sostituiti con nuovi elementi in legno, di disegno e ferramenta uguale agli originali, muniti di guarnizioni termoacustiche. Le inferriate e le balaustre in ferro di finestre e portefinestre sono state trattate con convertitore di ruggine e protette con due mani di smalto all’acqua. Le pavimentazioni esistenti di scarso valore sono state sostituite con mattonelle in cotto e cornici in Pietra di Botticino, posate con fughe in cocciopesto e composte in vari disegni. Sui gradoni esterni del portico malatestiano è stata ripristinata la pavimentazione originaria in acciottolato.