CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO – Brescia
Restauro artistico – affreschi
Proprietà: Comune di Brescia
Direzione Lavori: arch. Rita Morrone Direzione cantiere Antonella Ferrari e Cesare Portosa
Soprintendenza: arch. Rita Morrone
Caratteristiche dell’edificio
L’intervento di restauro ha riguardato gli affreschi della volta della chiesa, probabilmente risalenti al XV secolo, che presentano un ricco apparato decorativo costituito da un basamento che regge coppe e cesti ricolmi. Nella campata centrale, in corrispondenza dell’antico ingresso, è presenta una decorazione a finto marmo bicromo, sempre realizzata ad affresco.
Stato di conservazione
Le superfici erano interessate da lacune profonde, distacchi fra strati e decoesioni superficiali, depositi di polveri, nerofumo, formazioni di efflorescenze saline. Nel corso di un intervento precedente era stato applicato un fissativo superficiale non idoneo.
Intervento
Gli intonaci sollevati e distaccati sono stati consolidati con iniezioni di calce idraulica e fissati con applicazione di Paraloid B72. Tutti i depositi deturpanti sono stati eliminati utilizzando pennelli, spugne detergenti e mollica di pane. Le efflorescenze saline e il fissativo superficiale sono stati trattati con impacchi di bicarbonato di ammonio e acqua deionizzata, applicati per dilavamento, a pennello o con impacco su silice micronizzata. Le lacune profonde sono state stuccate con calce idrata, calce idraulica priva di sali solubili, polvere di marmo, mentre per le stuccature più superficiali si è utilizzata una malta aerea composta da calce idrata, carbonato di calcio, sabbia e polvere di marmo. Gli abbassamenti di tono delle lacune interpretabili sono stati eseguiti con colori ad acquerello.
La decorazione ad affresco: La decorazione ad affresco tradizionale impiega esclusivamente terre naturali sciolte in latte di calce o acqua, che vengono applicate su un sottile strato di intonachino, costituito da una malta di sabbia di fiume, grassello di calce e polvere di marmo, ancora fresca. L’applicazione sulla malta ancora in fase di maturazione consente ai colori di instaurare dei legami chimici con il supporto, dando luogo a uno strato cristallino perfettamente coerente perché costituito dallo stesso legame, il carbonato di calcio.
I tempi di lavorazione dell’affresco sono, di conseguenza, molto stretti e richiedono una notevole abilità e perizia tecnica da parte degli operatori. I lavori di restauro degli affreschi seguono in genere criteri di stretta conservazione, evitando le opere di rifacimento estese, le ridipinture a effetto “nuovo” e le integrazioni antichizzanti. I depositi superficiali vengono eliminati con tecniche meccaniche blande, spolverando con pennelli, asportando le croste più coriacee con l’ausilio di bisturi, vibro incisori o microscalpelli e le eventuali macchie untuose con impacchi a base di solventi leggeri. Le efflorescenze saline vengono asportate con impacchi di carbonato di ammonio, fatti seguire da lavaggi con acqua distillata. Il consolidamento delle pellicole pittoriche si può eseguire con resina acrilica applicata su carta di riso; in ogni caso il trattamento deve presentare idonee caratteristiche di trasparenza, resistenza all’irraggiamento solare, assenza di ingiallimenti o effetti traslucidi, compatibilità con il supporto, sufficiente capacità di penetrazione, adesione e durata nel tempo. Le lacune del supporto vanno invece reintegrate con malte consolidanti a base di calce, di opportuna consistenza e composizione.