CENTRO POLISPORTIVO CRESPI – Milano

Manutenzioni straordinarie – Bonifica cemento amianto

Proprietà: Comune di Milano
Direzione Lavori: arch. Giorgio Riccadonna
Direzione cantiere: geom. Massimo Sulas

Caratteristiche dell’edificio
Complesso sportivo contemporaneo, comprendente palestre, campi da tennis, campi da rugby e calcetto, locali per il custode, spogliatoi e servizi, con impiego di lastre in cemento amianto tipo “eternit”, come finitura esterna di pareti e coperture, in avanzato stato di compromissione.

Stato di conservazione
La relazione dei funzionari USSL di competenze, basata sui risultati delle analisi previste dalla normativa sulla dismissione dell’amianto, evidenziava la presenza di fibre nella percentuale del 12%, in prossimità delle lastre di rivestimento (2% crocido liti e 10% crisotili). Le lastre apparivano in condizioni di avanzato degrado con ampie rotture e fori, fibre affioranti visibili a occhio nudo, elevata friabilità del materiale e imponevano un urgente e radicale intervento di bonifica.

Intervento
Le lastre di copertura delle palestre sono state bonificate tramite incapsulamento, previo lavaggio dei residui inquinanti, flora micologica e fibre in fase di distacco con acqua ad alta pressione, eseguito con attrezzatura speciale Dak Klin che comporta il recupero delle acque con filtro separatore per lo smaltimento differenziato dell’amianto. Le crepe presenti sono state ricucite con resina fibrorinforzata con tessuto di poliestere (5 gr/m2). Gli elementi di fissaggio sono stati controllati, sostituendo quelli difettosi. L’incapsulamento è stato eseguito a ciclo continuo, con impregnante bicomponente a base di resine in emulsione acquosa e da una finitura realizzata con pasta impermeabilizzate applicati entrambi con pompa airless, in grado di realizzare un manto omogeneo, aderente, impermeabile e resistente ai raggi UV. Le lastre difettose e fortemente deteriorate e le coperture degli edifici di servizio sono state asportare, previa sigillatura con resina acrilica, e sostituite con altre in acciaio inox. La bonifica del cemento amianto Il rischio di esposizione all’amianto riguarda non solo gli operatori direttamente coinvolti nella lavorazione del materiale o le categorie che utilizzano prodotti finiti contenenti amianto, ma in generale tutta la popolazione che fruisce di ambienti che presentano strutture o finiture caratterizzate dal rischio di rilascio di fibre. Il DM 129 del 6 settembre 1994 ha individuato nella friabilità del materiale contenente amianto la principale fonte di pericolo. Le cause che provocano il distacco e la dispersione delle fibre di amianto dai materiali che le contengono sono numerose e comprendono tutte le forme di aggressione chimica e fisica provenienti dall’ambiente esterno: inquinamento, pioggia, vento, umidità, escursioni termiche, interventi di manutenzione e manomissione, danneggiamenti, invecchiamento naturale e usura. In tutti i casi, il processo di disgregazione e il rilascio delle fibre nell’ambiente esterno ha natura inevitabile e irreversibile, e consiste in un aumento della porosità superficiale, nella penetrazione dell’acqua, nell’infragilimento della struttura e nel distacco delle fibre. I metodi di bonifica individuati per le coperture in lastre di cemento amianto dalla normativa e dalla pratica sono di tre tipi: rimozione, incapsulamento con prodotto verniciante e sovra copertura con lastra rigida ecocompatibile. Nel corso dei lavori devono essere assicurate le condizioni di igiene e sicurezza del lavoro previste dalla normativa vigente e le misure di contenimento delle polveri e delle fibre dannose per l’ambiente e la salute pubblica. I detriti devono essere smaltiti come rifiuti speciali, tossico nocivi da ditte abilitate.