Proprietà: Comune di Varese
Direzione Lavori: arch. Franco Andreoli
Direzione cantiere: Cesare Portosa
Soprintendenza: arch. Luca Rinaldi
Anno di realizzazione: 1998
Caratteristiche dell’edificio
L’intervento di restauro ha riguardato le decorazioni interne ed esterne della zona settecentesca del Castello che, senza avere altissima dignità artistica, presentano un indubbio valore storico e documentario.
Stato di conservazione
I soffitti a cassettoni e le volte delle cinque sale settecentesche presentavano problematiche e situazioni conservativi assai dissimili: motivi decorativi eseguiti a tempera di calce con fenomeni di mancata coesione con supporto, distacchi nel manto cromatico e cadute di pellicola pittorica. Al piano superiore, un soffitto a cassettoni, decorato con motivo “a passa sotto” – dove il disegno non è ripetuto all’interno dei singoli sfondati ma si estende all’intera superficie, dispiegandosi sotto la travettatura – presentava infiltrazioni di tannino nella tempera. In alcune zone erano presenti insediamenti di insetti xilofagi.
Intervento
Le opere sono consistite nel risanamento e consolidamento dei supporti lignei e murari, compresi i risarcimenti e le stuccature di lacune, nel consolidamento dello strato pittorico e nella sua pulitura a secco seguita, dove necessario, dalla reintegrazione pittorica. Il valore prevalentemente documentario delle opere ha giustificato il sacrificio delle porzioni di manto pittorico maggiormente decoese e di difficile lettura. In queste zone le decorazioni sono state eseguite ex novo a tempera, previo rilevamento a lucido dei motivi ornamentali. Le macchie scure dovute all’infiltrazione di tannino nella tempera sono state eliminate tramite l’applicazione di ripetuti impacchi. Nel vano scala del piano terra è stata rinvenuta una decorazione a mezzo fresco, realizzata con una pittura a tempera, che presentava estesi problemi di coesione con il supporto murario. Le efflorescenze saline localizzate sono state trattate con appositi impacchi. L’attività diagnostica: Sui prospetti esterni del Castello di Masnago è stata eseguita una campagna di indagini diagnostiche finalizzata all’individuazione di eventuali decorazioni nascoste. Nelle zone considerate maggiormente rappresentative sono stati eseguiti dei saggi stratigrafici che, nei casi più complessi, hanno evidenziato fino a quattro strati di finitura. I due strati più superficiali, di colore ocra di differente gradazione, consistenza disomogenea e piuttosto degradata, sembrano essere sostanzialmente recenti o addirittura moderni (in alcune zone ricoprono rappezzi eseguiti in malta di cemento). Nelle zone più riparate dei sottogronda, si sono mantenute buone condizioni di conservazione. Una finitura molto sottile e decisamente più antica, di colore bianco, è stata rilevata in alcune zone del livello inferiore. I rilevamenti effettuati hanno dimostrato che la finitura storicamente e fisicamente più diffusa è costituita da uno scialbo a calce di colore bianco avorio. Le condizioni di aderenza al supporto degli intonaci di rivestimento dei prospetti Ovest e Sud sono state indagate ricorrendo a una serie di riprese termografiche. Accanto a un’aderenza generalmente buona degli intonaci, che appaiono omogenei e con uno strato più esterno di spessore costante di circa 2,5 cm, sono state riscontrate numerose integrazioni e, localizzate nel lato Sud, lacune notevoli. Lo strumento utilizzato per le indagini è una telecamera AGA Thermovision.